A lCe
Eco di musica, parole e società
Biografia
Ciao, ben arrivato!
Ti scrivo poche righe per non annoiarti, trovi il resto navigando sul sito.
Fin dalla giovane età mi sono occupato di saggistica, prosa e musica, unendo queste passioni allo Yoga, la Meditazione, la Ricerca.
Il mio impegno si prodiga anche nell’associazionismo e nell’ecologia, sia dal punto di vista lavorativo che di volontariato.
Nella scrittura e nella musica trovo canali ideali per portare avanti queste idee e queste esperienze.
Se ti piace quello che faccio seguimi sui social e sostienimi.
Grazie mille!
Music Tells A Story
Pubblicazioni musicali
CD "L'amore ai tempi della crisi" ispirato dall'omonimo libro. Canzoni acustiche, intime.
CD "Carnevalando, Viareggio-Rio de Janeiro"
Quando l'ironia e la musica si uniscono, il risultato diventa un repertorio scanzonato e variopinto.
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Canzoni nella tana
Sono le canzoni quando nascono e si strutturano nella “tana” nude e scarne, prima di uscire fuori ed essere vestite, arricchite e trasformate dai suoni del mondo.
Tributi
I Maestri ci ispirano, quale migliore riconoscenza ed onore tributargli un loro pezzo che ci ha aiutato ad essere ciò che siamo?
Incontri speciali lungo la strada
(Piacevoli sorprese)
Pubblicazioni letterarie
Partecipazione collettiva
Il BICCI da Passato, presente e futuro
Palagi Deonisio era il Bicci, un uomo al di sopra delle righe, anzi, anche di pagine intere. Il suo stile di vita si barcamenava tra il raccoglitore mattiniero e l’ubriacone pomeridiano. Non era solo uno pseudo barbone del paese, era qualcosa di più. Il Bicci la mattina raccoglieva l’asparagina e poi la portava in giro da alcuni fiorai. Il problema si presentava il pomeriggio al rientro, quando molti dei bar lungo la strada diventavano le sue tappe preferite. Arrivato in Piano di Conca faceva un altro carico di rosso. Alla chiusura del bar si metteva a dormire fuori su un muretto, e nessuno riuscivapiù a spostarlo da lì. A volte invece quando riusciva a reggersi in piedi raggiungeva la sua casa (una ex stalla ridotta a catapecchia) in località Mostaiola, ovvero il bosco sopra al cimitero, dove dormiva sulla greppia con la testa appoggiata su una pietra che faceva da cuscino. Alcune persone, tra cui Celso e Giovannone, avevano provato a creargli un giaciglio alle sale parrocchiali, ma il Bicci non ci volle mai andare. Da ragazzino lo guardavo con sospetto, quasi intimorito. Era un uomo abbastanza schivo e quindi non parlavo molto. Dicono fosse stato parecchio intelligente. Me lo ricordo a volte la sera con una mantellina sulle spalle, come uscito da un film Noir o da un monastero. Una persona fuori dal coro, di quelle che ti fanno riflettere e pensare in questa vita messa in gioco tra la frenesia del vivere e l’abbandono, tra gli impegni, gli obblighi e le responsabilità, tra la negligenza e la sconsideratezza. Nonostante fosse obbligato e limitato dal freddo e dalle intemperie lo vedevo completamente libero di fare quello che gli andava, a metà tra una scelta voluta ed una imposta. Nell’immaginario il Bicci è stato la stravaganza, l’incomprensione del perché facesse così. In un paese che si stava ammodernando e si rendeva sempre più operoso, lui diventava una pulce in un orecchio, una macchia scura anomala, sdraiata su quel muretto del bar a dirci: «ma dove state andando!?».
PURIFICAZIONE-ARMONIA-COMUNICABILITA' da Storie Ecologiche
PURIFICAZIONE
Sciolgo la polvere nella linfa dei miei tessuti, fuoco che trasforma il mio tempo, allarga lo spazio del vissuto.
Schioppetto nel braciere su cui sono immerso, fosforo e ossigeno, zampilli e incandescenze.
Non c’e’ acqua adesso che mi spenga, resterò solo cenere e da quella, come nella migliore delle tradizioni e delle speranze, rinascerò.
Dopo l’acqua mi laverà nuovamente, e dagli occhi fontane, dalla bocca succo, dalle mani anfore per dissetarmi ancora.
La morte che ha cercato di trascinarmi e mi ha fatto beffa con un sorriso, e la vita a tenermi vivo e ripetermi, io esisto, io esisto….
ARMONIA
Così cerco l’armonia nella sostanza, nelle relazioni, e mi scontro nelle discussioni, nell’affaccendarmi.
Ed ogni volta è un caos, che ritorna allo stato di quiete, come una compensazione, un riassestamento.
Mi affretto sempre, ma l’armonia è un’onda lunga che vuole riflessione, indulgenza.
E’ esercizio, disciplina, una cura con se stessi.
Un fiore che ammiro e mi riporta alla bellezza, alla pace, petali che sbocciano e si uniscono per chissà quale mistero della vita, e chiedo ancora il perché come un bambino, un filosofo, ma l’armonia non ha tanti perché, lo è e basta.
COMUNICABILITA’
Armonizzato come una campana Tibetana, oppure suonato, mah, provo a parlare tra me e me, a volte incontrando la traiettoria delle altre persone, scansandomi, accostandomici oppure mescolandomici…..sono le differenze o le affinità, le corrispondenze che risuonano così tanto.
Comunico tutto, dai calzini che devo lavare, al rapporto con mia madre, non mi sottraggo, ma le sensazioni più profonde le scambio più raramente, e quando occasionalmente arrivano, allora si infiltrano, si insinuano, sperando che possano essere di aiuto...almeno tra me e me.
PAROLE PARLATE da l’Amore ai tempi della crisi
Parole sudate e affaticate
che hanno il sapore dell’estate.
Parole affrettate oppure rallentate
che lasciano intendere a rate.
Quelle ampollose e centellinate
per alcuni sono le più remunerate.
Parole parlate, preparate e prelinate,
assaporate e costantemente amate,
sono squisite e gustose come nocciole,
sono il succo del prima e dopo l’azione.
Quelle che hanno una certa prelazione,
che sono ad opzione dell’interlocutore,
che vivono a stento nel silenzio,
chiuse in galera o in un monastero
o nell’omertà della disperazione,
lasciate ad un sicario della ragione.
Quelle che vanno dette per forza,
per convenevoli o interessi a iosa,
la falsa informazione che attacca
le basi di una parola più arcaica.
Parole rabbiose come cani randagi,
che hanno dimenticato i nervi saldi.
Siciliane che valgono più di un contratto
o marinare che si fermano al primo attracco,
che vanno e vengono al vento
da qui entrano e da qui escono.
Parole che gonfiano prima la pancia, il petto, la gola e poi la bocca ma non passano dal cervello, si fermano prima….
Quelle inutili sono sulla bocca della maggioranza, non hanno segni distintivi ma si riconoscono dalla retorica.
E quante altre ancora da ricordare:
di imbarazzo, apprensione, paura, di valore, di allegria e gioia ma sarebbero troppe parole o peggio ancora parole di troppo !
Le parole che più apprezzo sono quelle dell’amicizia,
o che confortino o che rimproverino lentamente arrivano a chi sono!
E poi infine sull’amore, le più cosmiche, infinite ed eterne, che ti fanno sempre dire si, e lapidariamente in un lampo di secondo capisci a cosa servi e cosa fai qui!
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CD"L'amore ai tempi della crisi"
Dall'omonimo libro, canzoni intimiste, voce e chitarra sul tema dell'amore
CD"Carnevalando"
Un tuffo nel magico mondo del carnevale, ritmi carioca e mediterranei
Libro"Tra passato, presente e futuro"
Un variegato mondo di luoghi e personaggi di una frazione del comune di Massarosa. Tolte le spese il ricavato andrà al comune.
Libro"Storie Ecologiche"
Dallo Yoga alla Bioedilizia il passo è breve. Racconti di vita tra un colore e l'altro, tra un allungamento ed una postura.
Libro"Lamore ai tempi della crisi"
L'amore immaginato e vissuto, nella giungla dei sentimenti umani e nei suoi risvolti più trascendentali.
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